Hai l’azienda mangiasoldi?

Le entrate devono essere maggiori delle Uscite

Questa è la prima regola per gestire la tua impresa. Se sei un imprenditore sai di cosa sto parlando. Il totale degli  incassi deve risultare sempre maggiore del totale  delle spese.

Generalmente si tende sempre a posticipare il momento del pagamento quindi 60 / 90/ 120 gg ed oltre, perché si pensa che in questo modo si riesca a mantenere liquida la propria attività.

Diventi in pratica un illusionista, nel breve periodo ti ritrovi i soldi in cassa e spendi, ma, quando inizi a pagare, la liquidità finisce ed anche la magia svanisce.

Peggio è  quando di accorgi troppo tardi  di trovarti senza soldi per pagare i dipendenti, i fornitori, le bollette , ecc.  A quel punto corri in banca per chiedere un prestito e sappiamo cosa accade.

Come proteggerti da questo terribile errore? La soluzione c’è.

Tecnicamente l’azienda ha prodotto  liquidità  negativa, cioè più uscite rispetto alle entrate. Ha  mangiato soldi.

E’ utile iniziare a fare delle previsioni, cioè delle stime  di fatturato, di costi che si sosterranno, di dipendenti che si pagheranno, di investimenti da fare, ecc. questo permetterà di conoscere nel breve tempo quali saranno le tue entrate e quali le tue uscite. Come si sa chi prima arriva meglio alloggia. Riuscire  a sapere che a breve hai  bisogno di denaro, e cosa più importante quanto, ti permette  di sostenere meglio la tua attività attuando le giuste strategie e muovendoti per tempo potrai anche ottenere credito bancario alle giuste condizioni.

Bello eh?

Si ma ti svelo un segreto: non è impossibile da attuare bastano gli strumenti giusti ed il gioco e fatto.  Diciamoci la verità è un tuo dovere tenere sotto controllo i conti, non puoi prendertela con nessuno.

Ho creato Azienda Sotto Controllo perché i miei clienti avevano bisogno di comprendere e controllare i propri conti aziendali per attuare le giuste strategie e far prosperare la propria azienda.

Sono certo che lo apprezzerai.

Aniello Attianese

Il Bilancio? Ma a me non serve!

Se sei un’imprenditore in questo periodo dell’anno, il tuo commercialista ti chiama per redigere il bilancio dell’anno passato.

So che sei preoccupato e cosa stai pensando. Con la compilazione si calcolano le famigerate tasse da pagare!

Tu come la maggior parte degli imprenditori che ho conosciuto,  vuole evitarlo, perché non trovi nessuna utilità. Continui a pensare che a te non serve è solo un obbligo che la legge ti impone.

Ti svelo una triste verità:

Stai commettendo un terribile errore

Vuoi scoprire a cosa serve  il bilancio?

Per spiegartelo ti pongo delle semplici domande se sei in grado di rispondere velocemente, allora il bilancio non ti serve, altrimenti datti da fare perché non puoi più ignoralo, è alla base della comprensione del tuo business.

Ma veniamo alle domande (ricorda rispondi in breve tempo):

  • cosa possiede la tua azienda? ( beni, attività, licenze, ecc.)
  • cosa devi pagare ai fornitori, alle banche, ecc.?
  • cosa devi incassare?
  • come spendi i tuoi soldi?
  • le vendite  quante e quali sono?
  • qual è l’utile della tua azienda?
  • finanziariamente la tua azienda è in salute?

Se  hai potere decisionale ed ancor di più per i piccoli imprenditori, la capacità di leggere e interpretare il bilancio è diventata sempre più necessaria.

 

Perché il bilancio è così importante e non puoi più ignorarlo?

Considera che rappresenta una sintesi del tuo business… è una fotografia dello stato di salute aziendale;

Puoi controllare  le performance e capire  se ci sono rubinetti aperti  che perdono soldi… è utilizzato per calcolare gli indici che permettono di vedere cosa non va bene e quindi cosa devi fare per correggere;

Dal bilancio comprendi  come vengono gestiti i soldi…  questo significa che sarai  in grado di controllare anche un amministratore;

Le banche ed i fornitori valutano l’affidabilità della tua azienda con il calcolo del famoso rating… hai capito perché ti chiedono il bilancio?

Normalmente il bilancio si compone di tre prospetti:

  • il conto economico ti dice l’utile che hai realizzato
  • lo stato patrimoniale ti dice come utilizzi gli asset e come gestisci le passività
  • il rendiconto finanziario ti dice se hai i fondi o meno e perché ( grazie all’attività, oppure hai venduto un asset )

Ricorda che leggere il bilancio è un tuo dovere e non puoi demandarlo.

Aniello Attianese

Le 5 Capacità di un Manager

Oggi più che mai è diventato fondamentale sviluppare quelle capacità  basilari e necessarie nel condurre un’azienda.

Che tu sia il manager o l’imprenditore devi costruire le basi per essere efficacie ed avere un alto rendimento.

Ognuno che abbia ruoli di responsabilità deve sapere che per ottenere risultati ha bisogno della creatività, dell’esperienze e dell’energia di altre persone. Non riguarda esclusivamente i dipendenti ma anche i collaboratori e i fornitori, la loro scelta è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi.

Ma veniamo alle 5 capacità richieste ad un manager:

  1. stabilire gli obiettivi anche se perseguiti da altri;
  2. scegliere i migliori collaboratori;
  3. fidelizzare i collaboratori;
  4. delegare;
  5. gestire il tempo.

Nel primo punto ho messo gli obiettivi, ritengo che sia un’attività primaria e fondamentale. Gli obiettivi permettono di impegnarsi sia personalmente sia i collaboratori al raggiungimento di uno scopo. Questo processo permette di non sprecare le risorse ed ottenere i risultati migliori. Tutti devono avere degli obiettivi individuali che si uniscono all’obiettivo aziendale.

Tu sei il capo fallo prima che sia troppo tardi.

Scegli collaboratori di basso livello? Avrai un’organizzazione di basso livello! Per cercare i migliori devi avere le idee chiare ponendoti le seguenti domande:

  • quali compiti deve eseguire, rispondi alla domanda “precisamente cosa deve fare?”
  • le responsabilità della posizione da coprire
  • deve avere caratteristiche tecnico-professionali ( studi, esperienza nel settore o nel ruolo da svolgere, deve aver svolto gli ultimi lavori in grandi aziende oppure piccole, ecc.)
  • caratteristiche personali ( e qui ci fermiamo ) poiché anche se dici che non è vero ma  valuti i collaboratori principalmente non per le caratteristiche professionali, nonostante hai svolto un’approfondita descrizione della posizione, ti fermi sempre allo stesso punto “Sei antipatico, Non mi piaci, ecc, non puoi collaborare con me “

Concentrati sui requisiti e qualità del collaboratore.

La fidelizzazione dei collaboratori è l’altra faccia della medaglia. Se hai scelto bene il collaboratore, difficilmente andrà via. Ogni collaboratore ha un suo Know how e la sua sostituzione ha comunque un costo di selezione, di formazione, di perdita clienti.

Perché le persone restano?

Si sono identificate con l’azienda, rispettano il capo, hanno una retribuzione adeguata, il lavoro è stimolante e li soddisfa.

Sei l’ultima persona che può scoprire se un collaboratore è fidelizzato.

E si lo so, come fai tu le cose non le sa fare nessuno. Ahimè tutti sanno che le decisioni le devi prendere tu, sei l’unico deputato a risolvere i problemi gli altri non sono capaci. Se ti sei identificato scrivimi che vengo a lavorare da te così so di non fare nulla, finalmente vado in ferie.

E’ giunto il momento di delegare, impara a farlo.

Cosa faccio oggi? vedo come si svolge la giornata?

Ma lo sai che ogni giornata è composta di 24 ore ed escludendo il tempo che tu possa passare tra il dormire ed  il mangiare hai circa 10 ore di tempo a disposizione per le tue attività al lavoro, e certamente mantenerle tutte al massimo dell’impegno è molto difficile?

Se ci pensi facilmente puoi avere perdite di tempo incontrollate tipo pause di caffè, telefonate inaspettate, rinvii continuamente alcune attività che ritieni inutili, ecc.

Devi capire come occupare il tuo tempo, analizza gli obiettivi da raggiungere dividendoli in attività che devi eseguire,  assegna una priorità per ogni attività ed il tempo necessario per svolgerla, definisci quando vuoi eseguire le varie attività ( generalmente falle come prima  attività, in modo di essere sicuri e tranquilli ).

Sembra facile? Ti dico che è facile ci vuole solo un pò di esercizio per abituarti.

Un vecchio detto recita ” il tempo è denaro”, forse per te non è così?

Aniello Attianese

 

Il gruppo fa la differenza

” TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI”team

Hai voglia di  creare un team che collabori e lavori insieme per il raggiungimento degli obiettivi.

Bello a dirsi ma complicato a farsi.

 

Tu sai benissimo che il gruppo ( il  team ) è in grado di trovare la soluzione migliore rispetto ad una sola persona.  Può essere un punto di forza se ben progettato, formato e gestito.

Spesso pensi che un insieme di persone che lavorano per lo stesso individuo (TU) formino un team.

Vuoi sapere la verità?  Ti stai illudendo!

Ricorrere al Team significa avere un progetto che richieda la combinazione di abilità tecniche e professionali non proprie di una singola persona. Pertanto attività semplici, che non hanno bisogno  di diverse competenze, devono essere gestite nel modo classico ” un manager che dirige più persone”.

Questo significa che per il progetto ( inteso come più attività singole interdipendenti ) si determinante la costituzione di un team composto da più di una persona.

Ma quali sono  le caratteristiche che il team deve possedere?

  • Competenza di ogni partecipante
  • l’ Obiettivo è definito e coinvolge tutti
  • ogni partecipante deve Contribuire non solo ottenere benefici
  • Durata del progetto

Se durante il lavoro alcune competenze risultano deboli, bisogna aggiungerle o comunque porvi rimedio, vuol dire che il team non è stato ben progettato.

Un piccolo consiglio operativo:

Non inserire persone nel team solo perché altrimenti si arrabbiano.

Aniello Attianese

 

P S : se trovi utile quello che ho scritto lasciami un commento.